mercoledì 31 dicembre 2008

Gerusalemme

Bombe sui bambini nella striscia di Gaza.

I rabbini parlavano di Gerusalemme e dicevano:
Dieci misure di sapienza aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme
Dieci misure di bellezza aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme
Dieci misure di dolore aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme

Gerusalemme non può essere la fidanzata di nessuno, né degli ebrei né degli arabi. perché è la madre di tutti

mercoledì 24 dicembre 2008

presepio

Presepio

Orazioni
che camminano.
Scodelle di latte
profumo di pane
fascine di legna
il canto innamorato
del pastore.
Sulle mani
del mondo
lo stupore.

e.a.n.

sabato 20 dicembre 2008

vigilia lontana

Vigilia lontana

Un cielo di neve è caduto
su piazza Rovetta.
Domani è Natale.
C’è ancora qualche bancarella
con il suo tetto di tela grigia
e sotto, i giochini da nulla
suonano campanellini di latta
- pare una chiesa la piazza-.
“Auguri, siòr” “. Esce la voce
da uno scialle di lana bianco –
“Vuole comperare l’ultimo gesubambino?
Grazie, faccia un buon natale”.
Dalla Loggia mi rincorre
fino a sanfaustino
quell’odore così dolce delle arance
sulle labbra.
A casa, mia madre
prepara il ripieno
per il tacchino,
c’è sulla credenza
la carta colorata dei regali:
sono arrivati i nonni!
Ridono con mio padre,
di là, nell’altra stanza.
Adesso è tutto buio, fuori.
Sui vetri si arrampica
disperata
una ragnatela di ghiaccio
ma nel mio cuore esulta
la voglia di pensare che,
a mezzanotte,
Qualcuno
toccherà con le sue dita
la finestra.
e.a.n.

lunedì 15 dicembre 2008

stella di Natale

Stella di Natale

Con gli alberi in preghiera a mani giunte
la piccola montagna della Pieve
sale di corsa appesa al campanile
con le campane che svegliano la neve.
Cadono in volo vaporose vele
in un diluvio di zucchero e farina
chilometri di gigli e gelsomini
fanno la strada al cielo che s’inchina.
A mezzanotte il cielo tocca terra
a mezzanotte il mondo tocca il cielo
nell’incontrarsi frantumano una stella
in lucciole di fuoco sopra il gelo.
Spalanco la finestra a questo incanto:
un angelo seduto al davanzale
con i pezzetti allegri della stella
mi accende la candela di Natale.

venerdì 12 dicembre 2008

il canto di Maria

Il canto di Maria

Magnificat anima mea, Dominum.

Disciogli le campane, anima mia,
e canta a tutto il mondo
la meraviglia
di Lui che si è fermato, qui,
davanti a me.
Lui, che ha creato
la musica e la luna
le nevicate, il vento,
Lui che ha inventato
l’incenso dell’erba
nel fieno di maggio,
Lui,
ha chiamato per nome
questa piccola serva.

L’immensità del tutto
ha contemplato il niente.

Quelli che verranno dopo me
su questa terra di pianto
e di splendore
diranno “Beata te,
che sei la prediletta del Signore”.
Adesso vanno in fumo le arroganze
le fabbriche d’orgoglio dei superbi,
risplende il firmamento
dentro gli occhi
di chi ha passato i suoi giorni
a testa alta
piegato sui ginocchi.
E’ sprofondato il cielo su di me:
lo bevo nella conca delle mani
in queste mani mie di donna ebrea
che innamorata, canta:
“Esulta nel Signore, anima mia.”

Magnificat anima mea Dominum.

e.a.n.

martedì 9 dicembre 2008

aria di Natale

che splendono e svaniscono
nel ceppo di Natale.











Aria di Natale

Non è neve figlio
guarda bene
è una trapunta
di angeli e di stelle
una cascata
di sciarpe e di mantelle
nell’aria tutta bianca
di Natale.

Hai ragione mamma
a guardar bene
è in abito da sposa
la mattina
tutta la terra
canta messa prima
nell’aria tutta piena
di Natale.
e.a.n.

sabato 29 novembre 2008

ottobre

Ottobre

Scoppiano allegre
le melegrane
dalle guance rugose.
Fragorose esplodono
mille risate.

Novembre

La nebbia
che gonfia le vele
sul lago dei morti
rinchiude
la luce del sole
nel cuore dei crisantemi.

Dicembre

Il firmamento azzurro
si distende
e scende
e scende
in un diluvio
di neve e gelsomimi
a dissetarmi l'anima
che ha voglia
di Natale.

domenica 31 agosto 2008

settembre

Settembre

In braccio alle vigne
si abbandona l'estate.
Fulminate
si accendono
le lampade d'oro
dell'uva.

e.a.n.

mercoledì 13 agosto 2008

notte di agosto

Il mio vangelo
è questo cielo stellato
di agosto,
così pieno
degli occhi
di Dio.

e.a.n.

lunedì 11 agosto 2008

agosto

Milano di agosto appartiene ai vecchi.
Partiti i figli con le famiglie
(attaccata al vetro del bufet c’è già la cartolina “tutto bene mille baci”).
Partiti i figli, dicevo,
i vecchi si invitano tra loro
per la boccata d’aria della sera.
Nei vicoli, sui poggioli,
si accendono le fette d’anguria,
che ridono dolci sul mento.
Che bellezza Milano vuota di rumori.
I vecchi tirano su,
dal pozzo delle memorie,
chiacchierate dolorose e belle
e guardano san Lorenzo
che butta giù le stelle.

e.a.n.

martedì 1 luglio 2008

luglio

Luglio

Se vuoi dipingere
le notti maestose di luglio
pensa ai colori delle giostre
delle angurie
dei bar all’aperto
ma non dimenticare
questa luna bianca di zagare
che cammina sul mare.

e.a.n.

venerdì 20 giugno 2008

Le donne dell'estate

Ciao a tutti. Sono stata al mare nel golfo di taranto, là dove la bellezza è davvero eccessiva. Vi ringrazio per i commenti sul mio grappolo d'uva. Ecco per voi un'altra mia paginetta dedicata alle donne che nascono in estate

Le donne dell’estate

Cercatele nei frutti, le donne dell’estate,
innamorate seducenti, belle,
il riso delle angurie sulla bocca,
la seta delle pesche sulla pelle.

Cercatele nel grano, le donne dell’estate,
fianchi ondeggianti di spighe novelle,
coi fiordalisi: il cielo nei capelli.
Negli occhi il domicilio delle stelle.

Cercatele nel sole, le donne dell’estate,
vestite col respiro dei giardini,
con due gerani rossi: gli infradito
con due ciliegie appese: gli orecchini.

Che dolce meraviglia, le donne dell’estate,
voci di rose di fieni di tigli
io, per fortuna, ne ho toccato il cuore:
ho sulle mani polvere di gigli.

e.a.n.

lunedì 2 giugno 2008

il grappolo d'uva

Per Renata e per Salvo, da fare subito!



Il grappolo d'uva

Un pizzico di rugiada, mezzo chilo di sole
un fiato di viola, una scorza di cielo
sapore di fragola, odore di mele,
un niente di rose, due gocce di miele.
Tre bei cucchiaini di tramonto che brucia,
una cuccuma colma di aria nostrana,
una mezza tazzina di acqua piovana.
Si mescola tutto con rami di pesco
e, dentro la luna cha fa da scodella,
l’allegro ripieno lo impasta una stella.
Vengono fuori coriandoli gialli
vengono fuori collane e coralli
la pioggia li lava,
il vento li asciuga
e cade giù
in terra
il grappolo
d’uva

e.a.n.

domenica 1 giugno 2008

giugno

Luminosa e lieta
se ne va la primavera
col suo corteo
di fiordalisi e lucciole
che nuotano nel grano.

e.a.n.

venerdì 30 maggio 2008

apparenze

Apparenze

Ho comperato un cappello nuovo
al Mercato di Forte.
Cammino sulla sabbia
calda di sole.
Anch’io sono accesa
come un abat-jour:
frivola allegra dolce signora
a passeggio sul mare.
Ma lasciatemi in pace.
Sono inchiodata
ad una porta chiusa
e accompagno per il mondo
il mio dolore.
Questo cappello nuovo
mi copre con le sue ali
gli occhi.

e a n

mercoledì 28 maggio 2008

LO SGUARDO

Ho incontrato il tuo sguardo.
Era così pieno d'amore
che parve lo specchio
del mio.

e.a.n

lunedì 26 maggio 2008

La bilancia

(per Renata e il suo uomo)
(per Angelo e la sua donna)

Ho posto
sopra un piatto della bilancia
le ingiurie
le delusioni
i rimproveri
i silenzi.
Ho posto
sopra l’altro piatto della bilancia
il mio amore per te
il tuo amore per me.
Ci siamo trovati
abbracciati in un prato
e l’altro piatto
il primo
volava leggero
sopra le nuvole.

e a n

giovedì 22 maggio 2008

battesimo

Oggi si prepara il giorno
a recitare il tuo nome, figlio.
Chiaro giorno felice
con la vela
del tuo camicino
sull’acqua pasquale
della nostra speranza
di innamorati.
Trepido giorno
di primavera
con lo stupore
delle nostre mani
che toccano un angelo
vestito da bambino.

e a n

sabato 17 maggio 2008

Delusione

Perché quando mi regali
il libro di un poeta
non mi dici
dall’alto della tua presunzione
che perdona una volta
perché non mi dici
con le mani dietro la schiena
l’ho pagato per te
ma attenta mia cara
non la penso come lui.
Sono un uomo pratico
che legge il giornale.
Non mi sarei illusa
le mille sere
di leggere insieme
l’utopia dei poeti
e il vangelo di Dio.

e a n

giovedì 15 maggio 2008

l'ultima rondine

L’ultima rondine

Scenderemo, credimi, una sera
in dolci passi
fino alle betulle.
Tu cercherai
negli occhi stanchi
le stelle accese
di quando ti guardavo
ed ero bella.
Tenero amore
della mia vita adulta.
Prepara una panchina
ai nostri giorni
e l’anima tua sarà
dentro la mia
ad aspettare insieme
la rondine di marzo
e l’ultima
del nostro essere vivi.

silvia

martedì 13 maggio 2008

gocce di mare

Gocce di mare

Ho pianto sotto l’acqua del mare.
Non mi vedeva nessuno.
Sono uscita piangendo nel sole:
credevano gocce di mare
le mie lacrime per te.
Stasera il Tirreno
è un prato di papaveri rossi
e il mio cuore urla come le sirene
di mille ciminiere sotto di noi
e il mio cuore suona come le campane
di mille cattedrali sopra di noi.
Ricordi, amore?
Vieni,
piano e leggero
che nessuno ti veda
piano e leggero
che nessuno ti senta
portami a una riva straniera
dove io possa gridare
il tuo nome.

silvia

lunedì 12 maggio 2008

VORREI DIRTI

Vorrei dirti

Vorrei dirti stasera alle cinque,
sul molo, sul fiume alla fermata del tram.
Uscire di casa vestita di mussola bianca
gridare dal cortile alla mamma
farò un poco più tardi stasera.
Vederti
e correrti incontro nel sole
di un tramonto per noi
e guardarti negli occhi
in mezzo alla gente
e prenderti per mano
in mezzo alla gente
e andare lontani
da tutta la gente
ridendo.

silvia

VORREI DIRTI

VORREI DIRTI

martedì 6 maggio 2008

poesia

Grazie a Angelo dei boschi per i gentili pensieri.
Ho trascritto nel mio pc un mio librino di poesie. Se volete leggerle ve ne propongo alcune.
Da " "Stelle di vetro":
Poesia
In questo ozio di sole e di mare
la mia barca è una penna
e la mia vela un foglio
che si lascia gonfiare
nel vento dei miei deideri.

Ciao

venerdì 2 maggio 2008

maggio

Ubriaca di rose e di fieno
io volo davvero
sulle ali del melo
nel cielo
infinito
di maggio

silvia

sabato 12 aprile 2008

13 aprile 2008

Se nella repubblica delle piante ci fosse il suffragio universale
le ortiche manderebbero in esilio le rose e i gigli.

Arreat

l'alba

Come una madre
gravida di sole
arriva
l'alba
solennemente altera.

Intimidite
scappano le stelle

domenica 6 aprile 2008

aprile

Nelle notti di aprile,
le margerite
dagli occhi sognanti
appendono al vento
la gonna leggera
dei petali bianchi.
Si specchiano nude
nel chiaro di luna,
bagnate di luce
su tutta la pelle
si tuffano in cielo:
diventano stelle
e.a.n.

sabato 22 marzo 2008

Canto di Pasqua

Da cantare tutti insieme a squarciagola
LUNA DI MARZO

Solenne la luna di marzo
accende un bivacco lassù,
al posto di Isacco un agnello
un agnello di nome Gesù.
La docile legna di Abramo
diventa la croce per Te,
spalanca le braccia sul mondo
un amore più grande non c'è.
A me l'arpa a me la cetra
la speranza dentro il cuore
si è spezzata quella pietra
è risorto il Redentore.
A me il flauto a me la tromba
tanta voglia di cantare
non cercate la Sua tomba
è risorto e non è qui.
Adesso la luna di marzo
diventa un altare lassù
son ceri pasquali le stelle:
fiori accesi per Te mio Gesù.
Col suono di tutti i violini
con mille campane dirò
converti il mio cuore ogni giorno,
ogni giorno risorga con Te.
A me l'arpa a me la cetra
la certezza dentro il cuore
si è spezzata quella pietra
è risorto il Redentore.
A me il flauto a me la tromba
tanta voglia di cantare
non cercate nella tomba
è risorto , è qui con noi .
musica di Francesco Braghini
testo di Elena Alberti Nulli

venerdì 21 marzo 2008

pensiero di pasqua

PENSIERO DI PASQUA

Assi innestate, la tua Croce,
viti slegate da potare
albero in fiore
prendici in parte,
Signore, adesso,
uno ad uno,
me da sola,
prima che faccia sera !
Tu, innamorato sai
E Tu lo vedi
come siamo fatti
e quanto pesa
il peso della terra
e quanto pesa il Cielo.
Non possono i tuoi occhi
contenere
il fiume di dolore
che ci annega
grido scolpito,
inciso
agli angoli bambini
della nostra bocca!
Ti verrà davvero
voglia di piangere
se ci guardi
e scenderai
di corsa a consolarci.

e.a.n.

giovedì 13 marzo 2008

La pasqua

Pasqua

La Pasqua al mé paés l’è ‘na belessa
la derv le ante al ciel za spalancat
la suna col martèl de l’alegressa
‘na maraèa d’amur che töl el fiat.

La Pasqua la dessèda le fontane
a resentà i penser come camìze
la Pasqua la desliga le campane
che a mé mè s.ciòpa el cör
che no ve dize.

La Pasqua al me paes l’è argot de bèl
mè sé ‘nzenöce e tire zo ‘l capèl.
Elena Alberti Nulli


La Pasqua.
La Pasqua al mio paese è una bellezza / apre le ante al cielo già spalancato / suona con il martello dell’allegrezza / una meraviglia d’amore che toglie il fiato. / La Pasqua sveglia le fontane / a risciacquare i pensieri come camicie / la Pasqua slega le campane / e a me scoppia il cuore / che non vi dico ! / La Pasqua al mio paese è qualcosa di bello / io mi inginocchio e tiro giù il cappello.

martedì 11 marzo 2008

la buona educazione

La buona educazione non sta nel non rovesciare la salsa sulla tovaglia, ma nel non mostrare di accorgersi se un altro lo fa. (Cecov)
Da non dimenticare. Buona giornata e.a.n.

Marzo

Quando si sveglia
trasognata e dolce la mattina
si incammina zufolando
il mercante
che porta a tracolla
il tappeto smagliante
di primule e viole.
e.a.n.

Gesù e le donne

Gesù e le donne

Le chiese sono piene di donne. Recitare orazioni è cosa di donne.
Io ti ringrazio, Signore, perché sono una donna.
Ti ho tenuto nove mesi dentro di me, nel respiro dei figli, e ho il sacrosanto diritto di venire a trovarti e dirti e ripeterti “Ti voglio bene!” E, Tu lo sai, che sempre io lo ricordo il giorno con il sole che bruciava la valle di Samarìa e la tua voce di straniero che mi diceva “ ho sete”.
E quando volevano ammazzarmi con la legge dei sassi? Mio dolcissimo Iddio , Tu li hai sgridati ed hai guardato me con quei tuoi occhi innamorati e santi: non ho badato a spese, ho spezzato la brocca dell’unguento e ti ho asciugato i piedi con i miei capelli.
Le chiese sono piene di donne…
Brillano di stelle sugli altari le mani della Veronica con quel pezzo di cielo di lino: fragili mani di donna e di carezze che non hanno toccato i chiodi che ti hanno inchiodato!
Ma dimmi perché, Signore, perché nella notte nell’orto del dolore non hai chiamato le madri di Gerusalemme a tenerti compagnia? Forse non si sarebbero addormentate Maddalena Maria Marta: sono abituate le madri del mondo a vegliare il pianto dei figli.
Ma Tu hai voluto ancora una volta proteggerci, tenerissimo Iddio.
Le chiese sono piene di donne…
come la mattina che si è spaccata la pietra sulla terra che si squarciava, in quella prima chiesa, a quella messa prima, Tu hai chiamato noi donne a cantare l’Alleluia del tuo ritorno.
Come si può non venire nella tua casa a parlarti d’amore?
Le chiese sono piene di donne. Recitare orazioni è cosa di donne.
E io sono tanto contenta di essere una donna.
Elena Alberti Nulli

sabato 16 febbraio 2008

angoscia

Tutti possono sopportare l'angoscia
tranne chi la soffre

febbraio

nella danza incantata
dei fiocchi di neve
si intravede
leggiadro
il miracolo rosa
del crocus
e.a.n.

mercoledì 13 febbraio 2008

la tua macchina fotografica

La tua macchina fotografica

Lei è la tua schiava, il tuo amante,
la tua anima mendicante di luce
nel gioco a fioretto con l’ombra.
che taglia di netto
le ali ferite del mondo

Lei è le tue mani, i tuoi occhi,
la penna che scrive quaderni
di rabbia e preghiere,
tavolozza ubriaca di terradisiena
caduta perduta nei cieli di sabbia,

Lei è un pianoforte in concerto
di viole e di flauti
una tromba che suona in sordina
i notturni di Bach
al deserto che danza.

Lei è la tua voce
che abbraccia il silenzio,
in ginocchio
e.a.n.

venerdì 1 febbraio 2008

A Nadia

I tuoi capelli biondi Iddio li può usare come denari per comperare i sogni

lunedì 28 gennaio 2008

tramonto

Seducente
ci illude
la sera
arrogante
di sole
e
di baci.
Abbracciati
ignoriamo
la notte che incombe.

e.a.n.

alba

giovane madre
gravida del sole
arriva
solennemente altera.

Intimidite
scappano
le stelle

e.a.n.

giovedì 10 gennaio 2008

Vigilia di Natale


Vigilia di Natale



Ditemi perché, questa sera di vigilia, questa tenera amante in attesa, mi morsica dentro qualcosa che manca poco a me di venir meno? Io volo e cado e mi sprofondo e torno e vado alla vigilia bianca di quando era Natale. C’era in cucina l’odore delle arance e della legna, il sapore della neve e dell’incenso a messa prima.
Anni dopo anni e anni...
è ancora rosso il giorno di Natale sul lunario, presepio di dolori e di paure, facce stravolte, smania di regali e gente e gente che corre su strade cosi lunghe che c’è da smarrirsi…E non c’è grotta, non c’è cometa, né bue né asino. Non c’è Madonna. Niente. Nuvole di niente. Statua di pietra il mondo. Non ci sono più i pastori.
Ma dappertutto è festa. Ditemi allora il perché. Trombe, chitarre e fuochi e fiori e pane dolce e vino. Ogni camino suona una campana. Si attaccano insieme i tavoli. Tutta la terra fotocopia il cielo: milioni di vetro acceso sulle strade.
E nella macchia vuota della porta c’è qualcosa…c’è qualcosa che arriva da chissà dove, qualcosa che mi incanta e canta e tutto intorno canta, tutti i paesi cantano, cantano i muri, cantano i passi.
Ditemi, di grazia, perché?