
Vigilia di Natale
Ditemi perché, questa sera di vigilia, questa tenera amante in attesa, mi morsica dentro qualcosa che manca poco a me di venir meno? Io volo e cado e mi sprofondo e torno e vado alla vigilia bianca di quando era Natale. C’era in cucina l’odore delle arance e della legna, il sapore della neve e dell’incenso a messa prima.
Anni dopo anni e anni...
è ancora rosso il giorno di Natale sul lunario, presepio di dolori e di paure, facce stravolte, smania di regali e gente e gente che corre su strade cosi lunghe che c’è da smarrirsi…E non c’è grotta, non c’è cometa, né bue né asino. Non c’è Madonna. Niente. Nuvole di niente. Statua di pietra il mondo. Non ci sono più i pastori.
Ma dappertutto è festa. Ditemi allora il perché. Trombe, chitarre e fuochi e fiori e pane dolce e vino. Ogni camino suona una campana. Si attaccano insieme i tavoli. Tutta la terra fotocopia il cielo: milioni di vetro acceso sulle strade.
E nella macchia vuota della porta c’è qualcosa…c’è qualcosa che arriva da chissà dove, qualcosa che mi incanta e canta e tutto intorno canta, tutti i paesi cantano, cantano i muri, cantano i passi.
Ditemi, di grazia, perché?
3 commenti:
ciao silvia dell'isola!sono riuscita a trovarti!!ciao giulia
Ciao Silvia!
Aspetto altri pensieri come paffute bianche nuvole nel cielo azzurro di gennaio
camilluccia
Mi ero già espressa in privato su questo tuo lavoro che sono lieta di ritrovare sul tuo Blog.Confermo tutto a ancora mi lascio coinvolgere nelle invocazioni che restano a mezz'aria con il tuo veleggiante "perché?". Bacio. Renata
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