lunedì 5 aprile 2010

la pasqua al mio paese

La pasqua al mio paese è una bellezza
apre i balconi al cielo spalancato
disegna con pastelli di allegrezza
la primavera che seduce il prato-
La pasqua sveglia i fossi e le fontane
a risciacquare e stendere emozioni,
tira la corda a tutte le campane
insegna agli usignoli le canzoni.
La pasqua al mio paese è un sogno bello
vieni a vederlo: ti apro il mio cancello.

martedì 14 luglio 2009

la macchina fotografica

A Sabina
La tua macchina fotografica

Lei è la tua schiava, il tuo amante,
la tua anima mendicante di luce
nel gioco a fioretto con l’ombra
che taglia di netto
le ali ferite del mondo

Lei è le tue mani, i tuoi occhi,
la penna che scrive quaderni
di rabbia e preghiere,
tavolozza ubriaca di terradisiena
caduta perduta nei cieli di sabbia,

Lei è un pianoforte in concerto
di viole e di flauti
una tromba che suona in sordina
i notturni di Bach
al deserto che danza.

Lei è la tua voce
che abbraccia il silenzio,
in ginocchio.


Non so se la tua macchina fotografica ha un nome.
La chiamerei col nome di tua madre
che ti ha permesso di vedere il mondo
facendoti quegli occhi così innocenti e chiari

mercoledì 31 dicembre 2008

Gerusalemme

Bombe sui bambini nella striscia di Gaza.

I rabbini parlavano di Gerusalemme e dicevano:
Dieci misure di sapienza aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme
Dieci misure di bellezza aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme
Dieci misure di dolore aveva Dio : Nove le ha date a Gerusalemme

Gerusalemme non può essere la fidanzata di nessuno, né degli ebrei né degli arabi. perché è la madre di tutti

mercoledì 24 dicembre 2008

presepio

Presepio

Orazioni
che camminano.
Scodelle di latte
profumo di pane
fascine di legna
il canto innamorato
del pastore.
Sulle mani
del mondo
lo stupore.

e.a.n.

sabato 20 dicembre 2008

vigilia lontana

Vigilia lontana

Un cielo di neve è caduto
su piazza Rovetta.
Domani è Natale.
C’è ancora qualche bancarella
con il suo tetto di tela grigia
e sotto, i giochini da nulla
suonano campanellini di latta
- pare una chiesa la piazza-.
“Auguri, siòr” “. Esce la voce
da uno scialle di lana bianco –
“Vuole comperare l’ultimo gesubambino?
Grazie, faccia un buon natale”.
Dalla Loggia mi rincorre
fino a sanfaustino
quell’odore così dolce delle arance
sulle labbra.
A casa, mia madre
prepara il ripieno
per il tacchino,
c’è sulla credenza
la carta colorata dei regali:
sono arrivati i nonni!
Ridono con mio padre,
di là, nell’altra stanza.
Adesso è tutto buio, fuori.
Sui vetri si arrampica
disperata
una ragnatela di ghiaccio
ma nel mio cuore esulta
la voglia di pensare che,
a mezzanotte,
Qualcuno
toccherà con le sue dita
la finestra.
e.a.n.

lunedì 15 dicembre 2008

stella di Natale

Stella di Natale

Con gli alberi in preghiera a mani giunte
la piccola montagna della Pieve
sale di corsa appesa al campanile
con le campane che svegliano la neve.
Cadono in volo vaporose vele
in un diluvio di zucchero e farina
chilometri di gigli e gelsomini
fanno la strada al cielo che s’inchina.
A mezzanotte il cielo tocca terra
a mezzanotte il mondo tocca il cielo
nell’incontrarsi frantumano una stella
in lucciole di fuoco sopra il gelo.
Spalanco la finestra a questo incanto:
un angelo seduto al davanzale
con i pezzetti allegri della stella
mi accende la candela di Natale.

venerdì 12 dicembre 2008

il canto di Maria

Il canto di Maria

Magnificat anima mea, Dominum.

Disciogli le campane, anima mia,
e canta a tutto il mondo
la meraviglia
di Lui che si è fermato, qui,
davanti a me.
Lui, che ha creato
la musica e la luna
le nevicate, il vento,
Lui che ha inventato
l’incenso dell’erba
nel fieno di maggio,
Lui,
ha chiamato per nome
questa piccola serva.

L’immensità del tutto
ha contemplato il niente.

Quelli che verranno dopo me
su questa terra di pianto
e di splendore
diranno “Beata te,
che sei la prediletta del Signore”.
Adesso vanno in fumo le arroganze
le fabbriche d’orgoglio dei superbi,
risplende il firmamento
dentro gli occhi
di chi ha passato i suoi giorni
a testa alta
piegato sui ginocchi.
E’ sprofondato il cielo su di me:
lo bevo nella conca delle mani
in queste mani mie di donna ebrea
che innamorata, canta:
“Esulta nel Signore, anima mia.”

Magnificat anima mea Dominum.

e.a.n.