martedì 11 marzo 2008

Gesù e le donne

Gesù e le donne

Le chiese sono piene di donne. Recitare orazioni è cosa di donne.
Io ti ringrazio, Signore, perché sono una donna.
Ti ho tenuto nove mesi dentro di me, nel respiro dei figli, e ho il sacrosanto diritto di venire a trovarti e dirti e ripeterti “Ti voglio bene!” E, Tu lo sai, che sempre io lo ricordo il giorno con il sole che bruciava la valle di Samarìa e la tua voce di straniero che mi diceva “ ho sete”.
E quando volevano ammazzarmi con la legge dei sassi? Mio dolcissimo Iddio , Tu li hai sgridati ed hai guardato me con quei tuoi occhi innamorati e santi: non ho badato a spese, ho spezzato la brocca dell’unguento e ti ho asciugato i piedi con i miei capelli.
Le chiese sono piene di donne…
Brillano di stelle sugli altari le mani della Veronica con quel pezzo di cielo di lino: fragili mani di donna e di carezze che non hanno toccato i chiodi che ti hanno inchiodato!
Ma dimmi perché, Signore, perché nella notte nell’orto del dolore non hai chiamato le madri di Gerusalemme a tenerti compagnia? Forse non si sarebbero addormentate Maddalena Maria Marta: sono abituate le madri del mondo a vegliare il pianto dei figli.
Ma Tu hai voluto ancora una volta proteggerci, tenerissimo Iddio.
Le chiese sono piene di donne…
come la mattina che si è spaccata la pietra sulla terra che si squarciava, in quella prima chiesa, a quella messa prima, Tu hai chiamato noi donne a cantare l’Alleluia del tuo ritorno.
Come si può non venire nella tua casa a parlarti d’amore?
Le chiese sono piene di donne. Recitare orazioni è cosa di donne.
E io sono tanto contenta di essere una donna.
Elena Alberti Nulli

4 commenti:

Renata ha detto...

Elena Alberti Nulli ci coinvolge con un testo "dei suoi".Un attestato di fede dolce e tormentato. Un testo emozionante. Grazie Silvia dell'isola per averci regalato un'altra opportunità di riflessione. Renata

Luigina ha detto...

Che brivido di piacere mi hai fatto provare Elena nel leggere questa poesia. Mi hai fatto apprezzare una volta di più di essere donna. Un abbraccio

silvia dell'isola ha detto...

grazie Renata, grazie Luigina e come vorrei che il vostro innamorato vi dicesse come sa dire il poeta Hafis:
Ah, Renata, Ah, Luigina,
stenderei il mio cuore
come un tappeto
sotto i tuoi passi,
Ma temerei per i tuoi piedi
le spine con cui lo trafiggi!

E vai, ragazze...è bello sognare.

Luigina ha detto...

EVVAI ELENA, ragazza mia, ormai sei dei nostri. Grazie anche per la poesia dei tuoi commenti. Le conquiste sofferte sono le più belle.