giovedì 13 marzo 2008

La pasqua

Pasqua

La Pasqua al mé paés l’è ‘na belessa
la derv le ante al ciel za spalancat
la suna col martèl de l’alegressa
‘na maraèa d’amur che töl el fiat.

La Pasqua la dessèda le fontane
a resentà i penser come camìze
la Pasqua la desliga le campane
che a mé mè s.ciòpa el cör
che no ve dize.

La Pasqua al me paes l’è argot de bèl
mè sé ‘nzenöce e tire zo ‘l capèl.
Elena Alberti Nulli


La Pasqua.
La Pasqua al mio paese è una bellezza / apre le ante al cielo già spalancato / suona con il martello dell’allegrezza / una meraviglia d’amore che toglie il fiato. / La Pasqua sveglia le fontane / a risciacquare i pensieri come camicie / la Pasqua slega le campane / e a me scoppia il cuore / che non vi dico ! / La Pasqua al mio paese è qualcosa di bello / io mi inginocchio e tiro giù il cappello.

5 commenti:

Renata ha detto...

Eccomi ! Certamente chi non ama o non conosce il dialetto bresciano non apprezzerà interamente la bellezza della tua poetica descrizione Ma chi conosce anche la ruvidezza e le asperità del nostro vernacolo, noterà con quale arte tu lo ingentilisci. Renata

silvia dell'isola ha detto...

Il dialetto porta sulle spalle tutte le miniere della Val Trompia, tutte le pietre della Val Camonica e della Val Sabbia, l'odore di tutte le stalle della Bassa,le seggioline sulle porte del Carmine,il dialetto sta morendo e io gli bagno le labbra.

Renata ha detto...

le tue parole sono un incanto. Davvero! e sono felice che tu abbia trovato quest'altro mezzo per regalarle a chi ti legge.

educatore ha detto...

G R A N D E Elena! La lingua dei semplici riesce ad esprimere il cuore dei sentimenti. Le parole in italiano restano sempre un po' costrette a quanto di scolastico abbiamo appreso. Nei tuoi versi il cuore riesce invece a volare più libero ed alto. Grazie Elena! Buona Pasqua di Resurrezione.

silvia dell'isola ha detto...

Grazie Educatore,sei molto gentile, il dialetto bevuto nel latte materno rimane dentro di noi come un battesimo. Buona pasqua